L'abbazia di Vallombrosa
Paesaggio con edificio religioso. Chiesa con campanile a torre e convento annesso, cinta muraria con porta d'accesso, in primo piano campo con erba e sassi, animali (cavallo), figure, muro in rovina. Sul fondo bosco con edifici religiosi.
XVI sec., 1577, 25 Agosto
matita nera e matita rossa
carta bianca
173 x 258
In basso a matita in grafia antica: "BADIA a vallombrosa FATTO adi 25 di agosto 1577", in basso a destra a penna in grafia ottocentesca "Zuccaro".
Stoccolma, Nationalmuseum, inv. 463/1863
E. Jabach, P. Crozat, C.G.Tessin, Biblioteca Reale, Museo Reale
P. Bjurström - B. Magnusson, Italian Drawings, Umbria, Rome, Naples, voll. 2, Nationalmuseum, Stockholm, 1998, n. 582; D. Heikamp, Federico Zuccari a Firenze 1575-1579, in “Paragone”, 205, 1967, p. 59.
E' la facciata del complesso della Badia, come appariva nel 1577, senza il viale di accesso e senza la Corte davanti all'entrata costruita nel XVII secolo; il campanile ha ancora l'altezza originaria; sul fondo è il Monte Secchieta con le foreste di abeti, faggi e castagni; in alto a sinistra è l'Eremo con le celle e la chiesetta, chiamato "il Paradisino", modificato nel XIX secolo e trasformato in albergo (tutte le notizie sono da Heikamp, 1967, p. 59). Il disegno faceva parte di un quaderno di disegni con paesaggi, ritratti e copie da dipinti tracciati durante il soggiorno fiorentino (Heikamp, 1967, pp. 53-55). Tra il 1575 e il 1579 Federico Zuccari risiedette a Firenze per portare a termine la decorazione della Cupola del Duomo, nel 1576 e nel 1577 si recò a Vallombrosa, dove ritrasse personaggi e paesaggi (questi presenti nel database).